Le cappelle della navata e del transetto

Otto cappelle laterali fiancheggiano la navata ad est e ad ovest. Completamente originale, la chiesa ha una cappella dietro ciascuno dei due transetto arrotondata

Essi sono stati trasformati tra il 1823 e il 1879: la chiusura della finestra che illumina ogni altare spostato contro l’esterno della parete decorazione rifatto con decorazione a stucco e oro sul modello creato per il Lady Chapel.

XIX secolo, un po ‘fatiscente, che non deve essere trascurato. Essi ospitano statue ben fatto.

Cinque delle dieci cappelle sono stati restaurati nel 2015-2016

 


C. della Vergine

C. San Bruno

C. San Francesco Regis

C. San Pietro

C. dei Fonti battesimali

C. del Sacro cuore

C. Santa Filomena

Inizio capella

C. San Irene

C. San Giuseppe

Photos Philippe Dumont

 


Cappella della Vergine

 

E la prima delle cappelle laterali che sia stata restaurata al XIX secolo da Tony Desjardins nel 1863 intorno a un decoro di stucco bianco e oro che servirà di modello alla decorazione delle cappelle vicine.

L’altare in marmo di Genova è del 1735

La statua in alabastro della Vergine è opera dello scultore lionese Joseph-Hugues Fabisch di cui si potrà vedere due altre opere più monumentali in ciascuna delle cappelle che sono costruite dietro le braccia dello transetto : S. Irénée 1880, nella cappella di destra, S. Giuseppe 1884, nella cappella di sinistra.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella San Bruno

 

Il decoro della cappella è un pendant di quello della cappella della Vergine che è in faccia.

L’altare di marmo in forma di tomba, data del XVIII° secolo.

La statua in marmo di “San Bruno in preghiera” data del XVII°; è attribuita a Jacques Sarrazin. La sua monumentalità ne fà un’opera di fattura ben differente del san Bruno installato nel transetto.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella San Francesco Regis

 

Il quadro “La deposizione nella Tomba del Cristo” di Nicolas-Guy Brenet nel 1763, è un’esempio caratteristico dello stile molto leggibile, netto e monumentale del pittore.

Al fondo le tre croci del Golgota. In una grotta la tomba pronta ad accogliere il Cristo morto già posato sulla sindone. In secondo piano le donne di Galilea e, a destra, la figura in piedi di Giuseppe d’Arimatia.

La figura del Cristo è per Brenet il pretesto di un solido studio d’accademia, senza dubbio eseguito secondo un modello. Il biancore cadaverico si oppone al grande mantello di un rosso potente di Giuseppe.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella San Pietro

 

Quadro: “L’ascensione di S. Pietro” e di un autore anonimo del XIX secolo.

Il santo tiene le chiavi con la mano destra. Egli si distacca su un vasto effetto di cielo. Al di sotto in sagoma, il paesaggio lionese, dominato dal duomo di S.Bruno.

Questo quadro è la copia parziale dell’ascensione del Perugino (v.1448-1523) dipinta nel 1496 per la chiesa S. Pietro di Perugia e conservato dal 1811 al museo delle Belle Arti di Lione. Il copista ha ritenuo solo la sesta figura dal basso rappresentante S. Pietro testimone dell’ascensione del Cristo.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella dei Fonti battesimali

 

La cappella è stata interamente rimaneggiata alla fine del XIX secolo quando fu installato il quadro di Hallé che, prima aveva trovato posto in fondo al coro dei monaci.

Da una parte e dall’altra, dei grandi pannelli imitanti il marmo, marcato dalla sigla Cristo IHS, sono in armonia con le fonti battesimali e la balaustra.

Il quadro “Il battesimo di Cristo” di Noël Hallé, è stato dipinto verso il 1746. Le forme molto allungate, i visi molto simili di Cristo e di Gian Battista, il lavoro lesto, i colori molto chiari sono caratterista della maniera rapida di questo pittore.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella del Sacro cuore

Due elementi notevoli di questa cappella si dispongono intorno alla passione e morte del Cristo :

  • Il giacente in basso dell’altare: “Cristo sdraiato in una sindone” è stato scolpito da Rodolphe Galli nel 1862. La finezza della scultura da al Cristo morto un aspetto sereno. (foto Pierre Clavel, CRDP Lyon
  • Il quadro : ” L’apparition du Sacré-Cœur à Sainte Marguerite-Marie Alacoque”, dipinto da Benoit-Antoine Sublet durante la seconda meta del XIX° è tipico del rinnuovo della pittura cattolica in questo periodo. Mentre prega davanti all’altare S. Marguerita Maria de Paray-le-Monial, beatificata nel 1864 e canonizzata nel 1920, vede il Cristo con le cinque piaghe che le chiede di sviluppare la devozione al suo cuore “che ha tanto amato gli uomini”.

Da notare ugualmente la cornice di gesso dipinto e dorato ricordante gli strumenti della passione e il serpente, simbolo del male (in basso a sinistra) vinto dal sacrificio del Cristo (rappresentato all’incoronazione dal “Sacro Cuore”).

 

 

Quadro “L’apparizione del Sacro Cuore a S. Margherita-Maria Alacoque” dipinto da Benoit-Antoine Sublet durante la seconda meta del XIX secolo.

 

Photos Pierre Clavel, CRDP Lyon

 


Cappella Santa Filomena

 

La denominazione della cappella data del 1845. Uno scudetto scolpito sul davanti dell’altare mostra gli strumenti del martirio della Santa.

Il quadro “Il temporale calmato” o “il miracolo del duomo” è stato dipinto da Nicolas-Guy Brenet nel 1760, durante un soggiorno lionese al ritorno da Roma.

Un religioso certosino supplica S. Antelmo : dopo una tempesta che aveva fatto volare in pezzi la struttura del duomo, le travi si rimettono miracolosamente a posto.

In alto la Trinità e da destra a sinistra S. Bruno, la Vergine, S. Giovanni Battista.

 

Photo Philippe Dumont

 


Inizio capella

(vecchie cappella “delle sedie”)

 

Questa cappella, prima cappella a destra dell’entrata era anticamente utilizzata alla sistemazione delle sedie della navata.

L’interesse artistico si trova nel quadro rappresentante “Il matrimonio della Vergine” di Michel-Ange Challe, dipinto nel 1752. La Vergine e Giuseppe, che tiene il bastone fiorito, sono inginocchiati in primo piano, uniti dal grande prete (vedere le tre mani allacciate al centro). In secondo piano il Tempio.

Si pùo apprezzare la composizione, compatta e dinamica insieme, e l’inquadratura molto immediata dei personaggi. Un restauro renderebbe al quadro i colori vivi che il tempo e il fumo dei ceri gli hanno fatto perdere.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella San Irene

 

La cappella sistemata nel 1880 deve il suo nome alla statua opera di Fabisch figlio.

Essa ospita anche un quadro “l’adorazione dei magi” del 1848 di Chloé du Pasquier secondo Rubens : esposto al salone di Lione nel 1848, è una copia fedele, leggermente rimpicciolita del capolavoro di Rubens, dipinto verso 1618 conservato al Museo delle Belle Arti di Lione.

 

Photo Philippe Dumont

 


Cappella San Giuseppe

 

La cappella del transetto destro, decorato con l’antica, è dedicata a “San Giuseppe, patrono della Chiesa” che è raro. La statua di Fabisch figlio nel 1880 sulla parete nord pende l’immagine di Louise Brondel “San Giuseppe con il Bambino”.

 

Photo Philippe Dumont